Hero
di Zhang Yimou - con Jet Li, Tony Leung, Maggie Cheung, Zhang Ziyi, Donnie Yen, Chen Dao Ming
La prima conquista dell'Arte della Spada
è l'unità di uomo e di spada;
quando l'uomo è nella spada e la spada è nell'uomo,
anche un filo d'erba può essere un'arma!
La seconda conquista dell'Arte della Spada
è quando la spada esiste nel cuore ma non nella mano,
si può abbattere un nemico a cento passi anche a mani nude!
La conquista ultima dell'Arte della Spada
è l'assenza della spada nel cuore e nella mano;
l'uomo di spada è in pace col mondo,
ha votato di non uccidere e di portare la pace all'umanità.
è l'unità di uomo e di spada;
quando l'uomo è nella spada e la spada è nell'uomo,
anche un filo d'erba può essere un'arma!
La seconda conquista dell'Arte della Spada
è quando la spada esiste nel cuore ma non nella mano,
si può abbattere un nemico a cento passi anche a mani nude!
La conquista ultima dell'Arte della Spada
è l'assenza della spada nel cuore e nella mano;
l'uomo di spada è in pace col mondo,
ha votato di non uccidere e di portare la pace all'umanità.
"Si può sacrificare la propria vita per diverse ragioni.
Per amicizia, per amore, per un ideale...
E si può uccidere per le stesse ragioni.
Prima di diventare una grande nazione, la Cina era divisa in sette regni, in lotta fra loro.
Il regno di Qin era governato da un sovrano spietato. Egli inseguiva un sogno.Unire il paese per porre fine, una volta per tutte, alla guerra.
Il suo sogno si nutriva del sangue dei suoi nemici.
In ogni guerra, gli eroi sono da tutte e due le parti....."
Per amicizia, per amore, per un ideale...
E si può uccidere per le stesse ragioni.
Prima di diventare una grande nazione, la Cina era divisa in sette regni, in lotta fra loro.
Il regno di Qin era governato da un sovrano spietato. Egli inseguiva un sogno.Unire il paese per porre fine, una volta per tutte, alla guerra.
Il suo sogno si nutriva del sangue dei suoi nemici.
In ogni guerra, gli eroi sono da tutte e due le parti....."
Questa è la scritta che apre questo capolavoro di Zhang Yimou, che racconta di come Senza Nome (Jet Li), un grande guerriero del regno di Zhao cresciuto in quello di Qin, si presenti al cospetto del Re (Chen Daoming) di quest'ultimo, per ricevere i premi per aver ucciso i tre peggiori nemici del monarca (Cielo/Donnie Yen, Spada Spezzata/Tony Leung e Neve Che Vola /Maggie Cheung) , tra i quali c'è la possibilità di bere col re alla distanza di dieci passi. Come prova, porta con sè le spade dei guerrieri sconfitti (adattamento, da quel che ne sò, della reale procedura, che prevedeva di portare le teste dei nemici e non certo le sole spade).
Il re invita Senza Nome a descrivere le sue imprese.
Neve Che vola e Spada Spezzata erano amanti, ma Neve Che Vola si concesse per una notte a Cielo, ragion per cui da tre anni non si rivolgevano la parola; questo è uno dei fattori che aiuta Senza Nome nell'impresa di eliminare gli assassini.
Per primo sconfigge Cielo, di fronte a degli emissari del re, che testimoniano direttamente l'accaduto.
Quanto agli altri due, non sarebbe stato possibile batterli con la spada, così Senza Nome ricorre all'astuzia. Li scova in una scuola di Calligrafia sotto i falsi nomi di Alta Scogliera (Spada Spezzata) e Acqua di Sorgente, e tenta di sfruttare i rancori che li dividono.
Può essere utile qualche cenno sul significato delle Arti nell'approccio Zen alla vita. Si tratti di Calligrafia o di Tiro con l'Arco, il fine perseguito non è diventare abili in quell'arte. Lo è, ma non nel senso comune del termine, come per esempio diventare un buon calciatore che persegue un fine esterno. La pratica delle Arti Zen è un semplice metodo per arrivare a "sentire" in quale maniera operino l'attaccamento e vari altri difetti all'interno della psiche. Il colpo visibile dall'esterno è semplicemente il riflesso dell'accadimento interiore. Il fine ultimo perseguito è il riconoscimento della identificazione dell'io volitivo o ego con l'io profondo, al fine di interromperla; la pratica dell'Arte, a differenza di una filosofia intellettuale, è un semplice espediente per parlare di ciò cui non si può parlare a causa dell'inadeguatezza del linguaggio.
Nel suo libretto "Lo Zen e il tiro con l'arco", il professore di filosofia tedesco Eugen Herrigel tenta di incamminarsi su questa via. Gli riescono difficili perfino i più semplici tentativi di tendere l'arco... una delle osservazioni del suo Maestro sulle cause del fallimento è centrale:
"Le è d'ostacolo una volontà troppo volitiva. Lei pensa che ciò che non fa non avvenga".
Un altro stralcio di dialogo è significativo, il Maestro insiste affinchè Herrigel abbandoni ogni intenzione mentre tira:
"Devo dunque spogliarmi intenzionalmente di ogni intenzione" mi scappò detto.
"Questo non me l'ha chiesto ancora nessun allievo e perciò non so la risposta giusta".
Tipica osservazione della mente occidentale, chiunque l'avrebbe probabilmente posta. Il Maestro svicola senza fornire risposte intellettuali, perchè non è tanto il contenuto della domanda ad avere importanza, ma il fatto stesso che sia stata formulata rappresenta un pericolo. Formularla è l'errore, e rispondere, o tentare di rispondere, è aderire all'errore. Spiegarlo è probabilmente impossibile per i fini del Maestro, ecco perchè è necessaria una disciplina e non una concettualizzazione, la risposta Herrigel se la potrà dare da sè quando avrà "capito" cosa significhi abbandonare ogni intenzione evitando la trappola mentale in agguato sul suo significato. Lo potrà capire solo quando la disciplina avrà prodotto i suoi risultati.
I soldati di Qin stavano per attaccare la scuola, dove erano rimasti i soli due Maestri, il Maestro di Calligrafia e i suoi studenti.
"Si diceva che la tecnica della sua [di Alta Scogliera] scherma fosse fondata sulla sua Calligrafia, che era la più potente. Questo mi preoccupava, perciò volevo innanzitutto vedere la sua calligrafia"
Alta Scogliera: " Cosa vuoi che scriva?"
Senza Nome: "Spada"
La parola sarà scritta su una grossa pergamena, con inchiostro rosso.
Arriva l'esercito di Qin che scaglia frecce "più lontano di chiunque altro", ma gli studenti, sorretti dall'Arte della Calligrafia, continuano imperterriti a scrivere nonostante le frecce penetrino nella scuola.
Re: "Quei cittadini di Zhao dunque non fuggirono".
Senza Nome: " La loro forza è nella Calligrafia".
"Perché era così difficile scrivere la parola spada?"
"Ci sono diciannove modi per scrivere la parola spada, a lui io chiesi il ventesimo. Calligrafia e Arte della Spada si somigliano, nascono dall'armonia tra la forza del polso e il sentimento del cuore, la ventesima forma mi avrebbe rivelato il fondamento della sua Arte della Spada."
" La stessa parola scritta in diciannove modi diversi, comprendere la scrittura diventa impossibile! Quando finalmente avrò sottomesso i sei regni (...) sopprimerò tutti quei linguaggi incomprensibili e imporrò una sola lingua, una per tutto il paese; non sarebbe l'ideale, eh?"
Senza Nome e Acqua Di Sorgente si oppongono da soli agli arcieri di Qin, in una scena meravigliosamente coreografata, sui tetti della scuola. È proprio in questi momenti che Spada Spezzata scrive la parola sulla pergamena, con gesti danzanti meravigliosi.
"Studiai la sua Calligrafia per tutta la notte, cercando di svelare i segreti della sua Arte della Spada"
La pergamena viene srotolata alle spalle del Re.
Re: "La Calligrafia avrebbe svelato il segreto della sua Arte della Spada? Per me non è altro che scrittura!"
Senza Nome: "Calligrafia e Arte della Spada sono simili nel profondo, bisogna comprenderne l'essenza."
"E tu l'hai compresa?"
"Mi è sfuggita purtroppo."
"Spiegami allora in che modo sei riuscito a batterli"
Senza Nome riesce a divide i due "assassini" confermando i sospetti di Spada Spezzata sul tradimento di Neve Che Vola con Cielo, e Spada Spezzata allora si unisce con Luna (Zhang Ziyi) nell'unica scena erotica che mi abbia mai commosso in vita mia, sottolineata ad arte dalla eccelsa colonna sonora di Tan Dun: vista dall'alto senza mostrare i seni, e poi sotto un telo rosso (mamma mia che bella scena che ho rivisto milioni di volte!), mentre Neve Che Vola spia dall'esterno. Che meraviglia! Ottenuto lo scopo di colpire l'amante, Spada Spezzata scaccia Luna, che si volta e con una lacrima che scende da un occhio, e va da Neve Che Vola, seduta al suo scrittoio:
" Lo so che hai visto tutto, ho voluto che tu vedessi... Non m'importa niente di te!"
e si allontana mentre Neve Che Vola rimane immobile.
Fatti pochi passi, una spada lo trafigge alle spalle: è la risposta di Neve Che Vola al dolore che prova, magistrale questa risoluzione fisica ad un dolore psicologico ed alla precedente immobilità di Neve Che vola.
Alta Scogliera muore, mentre Acqua Di Sorgente gli accarezza il viso.
La scena seguente si svolge in uno splendido paesaggio autunnale. Capisco che la scelta dei colori possa non avere un significato preciso, io ci scorgo un autunno precocemente arrivato nelle loro vite. Luna vuole vendicare il suo maestro, in una scena che sembra l'incarnazione filmica di un sentimento intenso.
Il combattimento è sottolineato da una voce di soprano, come sospeso in aria.
Luna si ritrova con la spada piantata nello stomaco, la toglie e la scaglia verso Neve Che Vola, che si scosta mentre l'arma si pianta su un albero; una goccia di sangue cola dall'arma, il momento sottolineato dai suonatori di Kodo giapponesi.
La morte di Luna è commovente, tutto il paesaggio, visto nella sua soggettiva, diventa rosso, mentre lei si accascia al suolo, sottolineato ancora una volta dalla musica magica di Tan Dun; lo stato di Neve Che Vola è tutto riassunto nelle scene successive, dove si lancia scoordinata e gridando all'attacco del nemico - che magistrale equilibrio fra il dolore intenso precedente ma tutto coordinato alla perfezione, e la seguente scena, descritta da Senza nome:
"Quando Neve Che Vola si è battuta con me, il mio piano si è rivelato vincente. Era turbata e disorientata, non ho avuto difficoltà a sconfiggerla".
Magistrale il controluce della spada che cade di mano alla Maestra colpita a morte, ne nobilita la sofferenza appena patita in quell'autunno dell'anima così crudele.
Ma il re comincia a sospettare:
"Non credevo che Spada Spezzata e Neve Che Vola avrebbero permesso che le loro emozioni li intralciassero."
Le candele che separano il re dal guerriero spingono la fiamma verso il monarca, dalla quale deduce l'intento omicida di Senza Nome, e così continua:
"Quindi se riuscito nell'intento di spingerli a combattersi (...). Erano persone certo grette e meschine per lasciarsi dividere da quel motivo (...). Non c'è che dire, la tua storia è logica e coerente ma nonostante questo mi sembra che tu abbia sottovalutato una persona."
"Chi?"
"Me! Vuoi sapere che cosa penso di Spada Spezzata e Neve Che Vola? Tre anni fa assaltarono all'improvviso il mio palazzo, rimasi davvero colpito dal coraggio che dimostrarono e dall'assenza in loro di ogni meschinità d'animo. Cielo e Neve Che Vola amanti è una menzogna, il tradimento di Spada Spezzata, la storia che mi hai raccontato è tutta menzogna!"
L'assassinio di Cielo davanti alle guardie era solo un modo per far testimoniare alle stesse dell'avvenimento e poter guadagnare la fiducia del re affinchè Senza Nome, dotato di un colpo segreto attuabile alla distanza di dieci passi, potesse eliminare il tiranno.
Bellissimo questo rispetto che il Re prova per i nemici, mi emoziona la convinzione con la quale arriva a difenderli di fronte alle affermazioni di Senza Nome.
Il Re scopre quindi il piano degli assassini, copre i vuoti con la sua fantasia, e anche lui da una versione dei fatti, in "colore azzurro".
Non ho mai vista una storia d'amore al cinema che mi abbia convinto e commosso alle lacrime più di questa tra i due Maestri: mentre si dirigono al luogo del duello da farsi con Senza Nome davanti agli emissari del Re, estraggono entrambi la spada, ma Neve Che Vola è più veloce e colpisce il consorte spirituale per evitare che sia lui a morire.
Spada Spezzata: " Dovevo battermi con lui"
Neve Che Vola : "No, voglio che tu viva".
"Senza te, come posso vivere?"
"Devi promettere che continuerai a vivere. Promettilo!"
"Prometto!"
Neve Che Vola si avvia, tutto il paesaggio è azzurro, sta per raggiungere il cavallo in lontananza. Spada Spezzata si alza a fatica, Neve Che Vola si volta in primo piano, paesaggio con Spada Spezzata e il suo cavallo lì vicino, primo piano di Neve Che Vola che sorride all'amato, primissimo piano di Spada Spezzata, stacco su Neve Che Vola che si allontana a cavallo in lontananza. Tutta la scena è magistralmente sottolineata dal violino di Perlman, e dal tema che chiamo del "muto destino", molto ritmato, che sfocia nell'arrivo dei soldati e l'allestimento del combattimento tra Neve Che Vola e Senza Nome.
Senza Nome esita, ma Neve Che Vola lo incita:
"Fa la tua mossa, muoio volentieri perché muoia il re. Fa la tua mossa!"
E Senza Nome colpisce Neve Che vola, in un'altra scena magistrale: primo piano di Neve Che Vola colpita, inquadratura dei due guerrieri, senza nome di spalle rimette la spada dal fodero, primo piano di Neve Che Vola , inquadratura dei soldati che osservano in silenzio, la spada che cade col clangore tipico del film che deve molto anche ai rumori, Neve Che Vola vista dal basso che muore roteando su se stessa, primo piano di Senza Nome addolorato mentre si ode l'esalazione dell'ultimo respiro della grande maestra.
Arrivano Luna e Spada Spezzata, ma è troppo tardi, tutto è compiuto e i guerrieri si stanno allontanando nelle distanze. C'è in tutto il film una specie di senso di tragedia, non si arriva in tempo per evitare che accadano gli avvenimenti dolorosi.
Anche qui, nel colore, scorgo semplicemente la dimensione di lacrime suggerita dal sacrificio di Neve Che Vola, magistralmente definita nella scena sul lago nella quale ci si trova adesso. Spada Spezzata veglia Neve Che Vola nel pavillon in mezzo al lago, dove avviene una lotta "a livello mentale" tra Spada Spezzata e Senza Nome, per onorare la memoria di Neve Che Vola. A mio avviso da antologia la goccia che viene ribattuta verso l'avversario e che finisce, a mò di lacrima, appena sotto l'occhio della donna. Tutta l'ambientazione è nelle lacrime, le spade vengono immerse nell'acqua, le gocce sembrano lacrime sul volto dei guerrieri. Magistrale la musica di Tan Dun quando Spada Spezzata asciuga la lacrima simbolica dall'occhio di Neve Che Vola , Senza Nome finisce nel lago di lacrime, lotta con una mano sulla superficie come se volesse allontanarle, e si allontana.
Luna aspetta, nel deserto "azzurro", Senza Nome.
"Il mio maestro ti dona la sua spada."
"Perché questo dono?"
"Così come loro sono uniti nella morte, le loro spade sono inseparabili"
Primissimo piano di Zhang Ziyi coi capelli al vento da togliere il fiato.
Re: "tutti e tre ti hanno offerto la loro vita, da nessuno può aspettarti sacrificio più grande (...). Tu sei pronto a morire come gli altri tre, per la vostra causa. Ammetto di non avere tanta dedizione."
Il re nota che le fiammelle testimoniano dell'indecisione ad ucciderlo da parte di Senza Nome.
Senza Nome"... anche voi avete sottovalutato qualcuno".
"Chi?"
"Spada Spezzata"
E qui segue la spiegazione finale dell'avvenimento. Il colore questa volta è il bianco, francamente mi devo sforzare per vederci un significato (oltretutto in oriente hanno simbologie diverse dalle nostre). La verità dei fatti è un tantino differente da quello che ci si era immaginati: Spada Spezzata vuole impedire l'uccisione del re, Neve Che Vola invece è determinata a toglierlo di mezzo. Neve Che Vola combatte contro Spada Spezzata, per evitare sue intromissioni, e lo ferisce. Quindi Luna interviene per aiutare il suo maestro attaccato anche, seppur lievemente, da Senza Nome, e Spada Spezzata la redarguisce "Basta Luna, non sei alla sua altezza!"
Poi ammonisce Neve Che Vola sulla sua volontà di uccidere il re:
"Anche se sono ferito non te lo permetterò"
Neve Che Vola: "Ti ucciderò, allora!"
Ma la realtà è ben diversa, Neve Che Vola si confida col suo servitore:
"Ho paura di aver colpito troppo a fondo"
ma viene rassicurata sulle condizioni di Spada Spezzata.
Istruisce il servitore: "Se l'assassinio del re è riuscito, sventola un drappo rosso, se è fallito, uno giallo"
Il servitore la ammonisce che potrebbe morire nello scontro, seppur finto, tra lei e Senza Nome davanti ai soldati:
Neve Che Vola: "Sorriderei dal cielo se vedessi un drappo rosso!"
Nuovo combattimento tra Senza Nome e Neve Che Vola , molto più veloce perchè funzionale allo svolgersi della trama. Che viene soltanto ferita superficialmente, naturalmente.
Spada Spezzata, assicuratosi delle condizioni della donna amata, aspetta Senza Nome, per tentare di dissuaderlo dall'uccidere il re. E racconta del perché non voglia che il re venga ucciso:
"Mi innamorai di lei [Neve Che Vola] dopo il nostro primo combattimento"
Tutte le scene sono ora in verde.
"Calligrafia e Arte della Spada si basano sullo stesso principio, ogni giorno ci esercitavamo nella Calligrafia sperando che ciò ci avrebbe ispirato, aiutandoci a conquistare una maggiore forza. (...) Neve Che Vola mi disse che dopo aver assassinato il re mi avrebbe portato a casa sua, dove non ci sarebbero più state spade, nè uomini con la spada, ma solo un uomo e una donna. L'essenza della Calligrafia è nell'anima, e così è per l'Arte della Spada. L'una e l'altra aspirano alla verità e alla semplicità, a poco a poco sono stato illuminato a una causa più grande. Tre anni fa avevamo molto affinato le nostre capacità, Neve Che Vola volle che portassimo a termine il nostro piano. Assaltammo il palazzo."
Nella schiera dei morti che rimangono sul terreno, non una sola goccia di sangue, la negazione di quanto accade nel piano fisico per portarlo su quello psichico, che mi sembra la caratteristica dell'intero film.
Neve Che Vola tiene a bada da sola tutti, mentre Spada Spezzata entra nel palazzo e affronta il re, altra scena magistrale: la stanza imperiale è piena di drappi verdi, si sferra l'attacco decisisivo: Spada Spezzata con gli occhi chiusi, in meditazione, in un temporalmente dilatato tu per tu tra le due spade che stridono l'una contro l'altra, mentre è in volo verso il re, i veli verdi cominciano a cadere, riesce a disarmare il re, la spada rotea in aria, Spada Spezzata fa appena un graffio alla gola del re, la spada si pianta in primo piano in una colonna, i due si guardano, Neve Che Vola vede dall'ingresso, è furibonda; nei veli che cadono ci scorgo la caduta dei veli dell'ignoranza, che ci spiega lo stesso Spada Spezzata nel riferire a Senza Nome la sua risposta alla domanda di Neve Che vola:
"Mi chiese perché avessi rinunciato ad uccidere il re. Le risposi che il re non doveva morire, questo avevo appreso dalla Calligrafia. Non ho ucciso il re, da allora non mi ha più parlato. Rinuncia all'assassinio!"
Spada Spezzata tenta di dissuaderlo, ma invano. Continua:
"Lascia che io scriva."
Dopo che Spada Spezzata ha tracciato alcuni segni sulla sabbia:
Spada Spezzata: "Ecco il mio pensiero. Rifletti, se vuoi. Luna, dà la mia spada al maestro Senza Nome. Io e Neve Che Vola siamo inseparabili, e così le nostre spade."
Re: "E allora, che cosa aveva scritto?"
Senza Nome: "Sotto un unico cielo."
"Sotto un unico cielo."
"Egli ha detto che sono state tante le sofferenze per la guerra fra i sette regni, e che solo il re di Qin poteva fermarla unendoli sotto un unico cielo. Mi ha chiesto di rinunciare all'assassinio, per il bene di tutti popoli, mi ha detto che il dolore di una persona è ben poca cosa di fronte al dolore di tanti. La rivalità tra Zhao e Qin vale meno di niente paragonata a un bene più grande."
E il re prosegue
"La persona che più comprende il mio pensiero è l'uomo che io considero il mio più grande nemico".
Nuovamente, siamo di fronte allo stesso tipo di linguaggio, colui che il re considera un nemico è, in realtà, colui che meglio lo comprende.
"In assoluta solitudine ho affrontato mille critiche, mille complotti contro di me, nessuno comprende i miei progetti. Anche gli uomini che mi sono più vicini mi considerano come un tiranno. Non avrei mai immaginato che uno sconosciuto, il peggiore dei miei nemici, avrebbe compreso tutto di me arrivando all'essenza dei miei intenti. (lunga pausa). Sarei felice di conoscere in che modo hai intenzione di uccidermi senza la tua spada!"
Può suonare strano che un "tiranno" potesse davvero avere un intento pacifico, ma nuovamente bisogna traslare dal piano fisico/umano a quello psichico/sovramentale gli avvenimenti. Nei fatti reali, non vi possono essere dubbi su come il re farà ad unificare la nazione in un solo grande regno. Ma del resto, come si potrebbe descrivere l'avvenimento sul piano psichico al cinema che si serve di immagini e storie?
La storia narrata nel film ha il suo riscontro nella costituzione psichica dell'essere umano. Anche l'uomo è diviso in regni o subpersonalità, in costante lotta fra loro, ed il re rappresenta, a questo livello, l'Io unificatore, davanti al quale ci deve essere la resa. Senza resa, il conflitto porta alla dissoluzione. Ecco perchè la Calligrafia insegna a Spada Spezzata che il Re non deve morire. Naturalmente, nel piano interiore non si sparge del sangue, ma su quello fisico (se si vuole raccontare con riferimenti fisici una storia psichica, beninteso) non c'è altro modo.
Senza Nome: "Con la vostra."
Nuovamente una affermazione paradossale (mi piace la parola, non è proprio paradossale ma forse si capisce cosa io intenda), cui il re risponde con un gesto altrettanto paradossale: è proprio lui a lanciare la spada a Senza Nome, raccomandandosi che sia "Sotto un unico cielo" la molla che guiderà la mano di Senza Nome.
Hero, in definitiva, mi pare un film che ha bisogno del traduttore simultaneo, che lo trasli ad un altro livello.
Re: "... Ho trovato in Spada Spezzata un uomo di cui fidarmi, perciò posso morire senza rimpianti. Sotto un unico cielo è il fine che deve guidare la tua mano."
Il Re contempla la scritta di Spada Spezzata alle sue spalle, mentre la guardia imperiale si avvicina alla sala.
Spada Spezzata e Neve Che Vola sono sulla cima di due rupi, la donna gli volta le spalle ostinandosi a non parlargli.
Ed ecco il punto culminante:
Re: "Finalmente mi è chiaro. Spada Spezzata non ha raffigurato nessuna delle sue tecniche con la spada, ma il senso profondo dell'Arte della Spada.
La prima conquista dell'Arte della Spada è l'unità tra uomo e spada, quando la spada è nell'uomo e l'uomo è nella spada, anche un filo d'erba è un'arma affilata.
La seconda conquista è che la spada è assente nella sua mano ma è presente nel suo cuore, anche a mani nude egli può abbattere il proprio nemico a cento passi.
La conquista finale dell'Arte della Spada è l'assenza della spada nella mano e nel cuore, la mente aperta contiene tutto, l'uomo di spada è in pace col mondo, egli non uccide, e porta la pace all'umanità."
L'intera affermazione è espressa nel linguaggio del film. Non "L'uomo di pace non ha la spada nella mano", ma "L'uomo di spada non ha la spada nella mano". Il vero uomo di spada è caratterizzato dalla assenza di ciò che dovrebbe caratterizzarlo.
Senza Nome: "Signore, io vi trafiggo con la spada reale. Questo gesto è costato il sacrificio di molti, ma voi vivrete ancora. Non dimenticate coloro che moriranno, la pace è sotto un unico cielo."
(Nella versione cinese, traduco dai sottotitoli inglesi: "Vostra Maestà, le vostre visioni mi hanno convinto che siete davvero legato ai più alti ideali dell'ultima conquista dell'Arte della Spada, quindi non posso uccidervi. Ricordatevi di coloro che hanno dato le loro vite per il più alto ideale: la Pace".)
La spada è rivolta al contrario, altra negazione.
Si ode il clangore della lama che cade a terra, come fosse una campana tibetana che sigilla l'accaduto.
Senza Nome si allontana lentamente, il servo sventola la bandiera gialla, Neve Che Vola è in lacrime. Senza Nome si avvia all'uscita della città proibita, mentre Spada Spezzata insegue Neve Che Vola, entrambi a cavallo.
Nel deserto, l'una di fronte all'altro.
Neve Che Vola : "L'abbiamo fatto arrivare a dieci passi, è escluso che potesse fallire. Esiste una sola spiegazione, ha scelto di non farlo. Che gli hai detto, che cosa l'ha fermato?"
Spada Spezzata: "Ho scritto alcune parole."
"Cosa hai scritto?"
"Sotto un unico cielo."
Neve Che Vola lo invita a battersi, come la prima volta che si incontrarono, quasi per ridefinire il rapporto. E che ridefinizione!
Spada Spezzata riflette, mentre a una decina di passi Neve Che Vola tiene la spada puntata contro di lui. Spada Spezzata estrae la spada dal fodero, con grande decisione, ha deciso qualcosa di definitivo visto che Neve Che Vola non vuole aprirsi agli insegnamenti della Calligrafia. Si battono, alla fine un meraviglioso primo piano di Neve Che Vola che si volta per l'attacco definitivo, primo piano di Spada Spezzata che riflette tristemente, e alza lo sguardo sulla consorte spirituale. Neve Che Vola si getta contro di lui, Spada Spezzata lascia cadere la spada con il volto di un uomo soddisfatto, la Maestra, sorpresa dal gesto, non riesce a fermarsi e trafigge l'uomo.
La scena è girata in modo magistrale: primo piano della donna, la spada che si pianta a terra vista dal basso, primo piano della donna resasi conto dell'accaduto, primo piano di Spada Spezzata che si abbassa leggermente, la spada che si era piantata a terra cade col tipico clangore.
Neve Che Vola "Perché non hai parato il colpo?"
Spada Spezzata: "Perché tu mi credessi. Volevo tornare a casa con te, ma non sarà possibile, abbi cura di te."
Spada spezzata muore rigettando Neve Che Vola al suo essere più profondo. E' il supremo regalo per la donna amata.
Neve Che Vola piange davanti al corpo fisso in ginocchio di Spada Spezzata, e lancia un urlo che riecheggia nel deserto.
Mi viene in mente il bel finale del racconto tibetano "Il cavalier ranocchio". La giovane sposa del Cavalier Ranocchio, ne è la causa della morte, e cosi' si conclude il racconto:
"I due anziani coniugi trasportarono il corpo del giovane a mezza montagna e lo sotterrarono ai bordi di un precipizio. Tutte le sere, al crepuscolo, la giovane vedova andava a piangere sulla sua tomba, contando e ricontando gli errori che gli avevano attirato questa disgrazia. Poi, un giorno, mentre lei stava in piedi davanti alla tomba, i suoi pianti cessarono per sempre: si era trasformata in una roccia.
Questa roccia esiste ancora. Si erge ferma e solida davanti al precipizio. Di lontano, il suo contorno assomiglia a quello di una giovinetta dai capelli sciolti: rivolta verso l'infinito, sembra implorare qualche grazia, in una lunga preghiera che non conosce fine."
La stessa immagine della giovane coi capelli sciolti nel vento si può trovare, variata, anche nel film. Si trasforma in una roccia, e questa roccia esiste ancora: infatti, il tempo nulla può contro la Verità del sentimento della fanciulla, che è diventata per sempre un tutt'uno con la verità del suo pianto.
Arriva Luna a cavallo, Neve Che Vola sta alle spalle di Spada Spezzata tenendogli delicatamente il volto, anche lei inginocchiata, sono sulla cima di una rupe nel deserto, e, mentre i violoncelli suonano una melodia intensa, gli sussurra all'orecchio queste parole:
"Niente più vagare, niente più vagabondare. Con me, adesso ti porto con me, andiamo a casa nostra".
Neve Che Vola mette mano all'impugnatura della spada che ancora trafigge Spada Spezzata, mentre Luna sta arrivando disperata a cavallo, di nuovo in ritardo rispetto all'accadere degli eventi.
Spinge la spada e si unisce a Spada Spezzata in una sorte di morte mistica, e la scena è conclusa da Luna che in ginocchio, nel deserto, non su quelle vette, piange disperatamente.
Senza Nome rimane davanti alla porta chiusa della Città Proibita, non può uscire. A mò di Coro Greco, i consiglieri del re ammoniscono:
"Sire, uccidiamolo!"
Il re non sa cosa fare, esita, mentre gli arcieri si mettono in posizione di tiro contro Senza Nome.
"Ha cospirato per uccidervi, non merita pietà. Questo chiede la legge di Qin. Perché tutto sia riunito in un grande regno, la legge va rispettata! Grande Re, fate giustizia!"
Contro la propria volontà, il Re porta la mano all'altezza dell'occhio, come per asciugarsi una lacrima, fa il cenno di scoccare le frecce. Una marea di frecce colpisce Senza Nome, e il muro cui da le spalle. Primo piano del Re, come se piangesse.
Bellissima carrellata da sinistra a destra, che mostra tutte le frecce piantate nel muro, fino a che si arriva all'unico punto in cui non ci sono frecce, a forma di corpo umano. Anche qui c'è questa forma di linguaggio-negazione di ciò che è avvenuto, e Senza Nome viene onorato e trasportato in spalla dai soldati. Neve Che Vola e Spada Spezzata inquadrati sulle cime delle rupi, altezze da morte mistica.
Carrellata in avanti verso il posto dove Senza Nome è stato giustiziato, tutto intorno le frecce piantate nel muro e sulla porta; Il re, da solo nella stanza dell'Illuminazione, alle sue spalle la scritta di Spada Spezzata, dissolvenza.
Qui la musica di Tan Dun si fa sentire: alle voci quasi sussurranti si unicono gli ottoni in p, che rimangono senza risoluzione, fino a che il minore è raggiunto.
La prima parte della scritta che conclude il film, è nuovamente una opposizione di elementi inconciliabili nel linguaggio comune:
"Senza nome fu giustiziato come un assassino ma sepolto come un eroe.
Il re di Qin conquistò i sei regni e unificò la nazione.
Come primo imperatore della Cina fece erigere la grande muraglia, in difesa dei suoi sudditi.
Da allora sono trascorsi più di duemila anni.
Ma ancora oggi, quando i cinesi parlano di quelle terre, le chiamano
il nostro paese".
Certo, scritta imperialistica ad un livello, ma di ben altra portata su quello psichico. "Hero" non mi pare affatto un film così stupido: la scritta finale, è in netto contrasto con quanto avviene nel film, per poterla prendere come un inno all'imperialismo. Si parla di verità dello spirito, di suprema comprensione, i veli dell'ignoranza cadono, e poi segue questa scritta riduttiva? Per me, la spiegazione è di nuovo che si deve traslare il piano fisico su quello psichico. Tutto il film parla di negazione di un piano o livello a favore di un altro. Lo stesso Re, nel quale scorgo il Centro Unificatore, ha nel piano fisico bisogno di prendere coscienza di sè, mostrata nel film tramite la comprensione della scritta di Spada Spezzata. Lo stesso Re ha bisogno di definirsi, di affrancarsi dal tiranno.
Ripetendomi: scorgo in questo film che a me pare l'opera di un grande Maestro, una rappresentazione della lotta verso l'unificazione interiore. Uccidere il Re significa uccidere il Centro Unificatore, il vero Io, Il Testimone.
Un monumento, un'opera magistrale, un capolavoro. Forma e contenuto ai massimi livelli.
Senza una linea di crescendo emotivo (è un film dalla forza emotiva travolgente, almeno è l'effetto che fa su di me) che culmina nell'intuizione del Re della vera essenza dell'Arte della Spada, mentre mi aspettavo anch'io la descrizione di una mossa segreta, forse non l'avrei visto due volte, ma questo film mi ha catturato fino in fondo all'anima, l'ho visto sei volte al cinema e tutte le volte che ne rivedo delle scene ancora mi scuote.
Che il film sia ispirato nella struttura a "Rashomon" o al remake americano "L'oltraggio" di Martin Ritt, o che la stessa storia sia già stata più volte raccontata, per esempio ne "L'imperatore e l'assassino" con una grande Gong Li ed in modo storicamente forse più veritiero, sono l'ultimo dei miei pensieri.
Nella versione estesa cinese, Luna non si limita a scongiurare Senza Nome di seguire il consiglio del suo Maestro, scritto sulla sabbia, di non uccidere il re, tenta il suicidio con le lame che porta sulle spalle, ma Senza Nome la salva due volte dal gesto sconsiderato usando la spada per salvarla dalla spada. Scena che mi ha fatto sussultare, e che non capisco perchè sia stata eliminata nella nostra versione, forse per paura di appesantire troppo il film con elementi che in molti giudicano troppo melodrammatici a basso costo.
Tullio Kezich scrisse: "molti si entusiasmano a questo spettacolare carosello di ritualismi e sciabolate, a onta della constatazione che la pompa e la raffinatezza della confezione nascondono il vuoto, i personaggi sono fantocci e i divi cinesi a noi occidentali dicono poco. Tanto da far venire il dubbio che il regista Zhang Yimou sia ormai perduto alla causa del cinema d’autore...."